Processo di sterilizzazione e misure contro il COVID-19
Tutti i programmi del termodisinfettore e delle autoclavi Euronda Pro System sono efficaci contro il Coronavirus.
In ambienti medicali e ogni qualvolta si usano dispositivi medici è necessario garantire uno standard elevato di sterilizzazione dello strumentario. Mettere al primo posto la sicurezza e la salute di medici, operatori e pazienti è un dovere e una necessità. Solo la corretta esecuzione dell’intero processo di sterilizzazione assicura l’interruzione della diffusione del virus. Questo è particolarmente importante non solo in studi medici e dentistici ma anche nelle case di cura laddove i degenti sono particolarmente vulnerabili di fronte l’attuale pandemia di Coronavirus.
Da sempre Euronda Pro System garantisce i massimi livelli di sicurezza durante l’intero processo di sterilizzazione. Questo perché l’utilizzo dei macchinari Pro System permette di applicare un protocollo avanzato, efficace, efficiente e ripetibile nel tempo che consente di automatizzare e organizzare in modo efficace il lavoro, minimizzare la possibilità di errore umano e ridurre le tempistiche, i consumi e i costi. Inoltre, Pro System offre la possibilità di tracciare ogni singola fase, dalla termodisinfezione alla sterilizzazione passando per il confezionamento, in modo completo e comprensibile, sia a livello cartaceo, sia a livello digitale.
La tracciabilità offre una doppia sicurezza, tanto per gli operatori, quanto per i pazienti. Da un lato la tracciabilità rappresenta un “elemento probatorio” per il professionista in caso di controversie legali. Dall’altro è destinato a fungere da “sigillo di garanzia” agli occhi dei pazienti i quali, a fronte della cresciuta sensibilità, necessitano di essere rassicurati sulla corretta esecuzione delle fasi del processo di sterilizzazione.
Al cuore del processo di sterilizzazione vi sono il termodisinfettore e l’autoclave che assicurano pulizia, disinfezione e sterilizzazione grazie al processo testato e validato. In particolare, i programmi del termodisinfettore Eurosafe 60 che prevedono prelavaggio, lavaggio con detergenti enzimatici e disinfezione termica assicurano l’abbattimento del potenziale infettivo del Coronavirus. Il termodisinfettore Eurosafe 60 consente il trattamento di svariati dispositivi medici e minimizza i rischi di infezione grazie alla meccanizzazione.
È importante ricordare che la pulizia manuale, infatti, comporta rischi legati in primis alla sicurezza dell’operatore, ma anche la possibilità di invalidare tutte le altre fasi del processo di sterilizzazione, qualora non venga svolta in maniera efficace.
Le mascherine chirurgiche NON possono essere sterilizzate
Le mascherine chirurgiche sono un dispositivo medico monouso. In questo caso, la sterilizzazione è non solo sconsigliata ma anche inopportuna poiché il processo sottopone la mascherina ad uno stress che ne pregiudica l’efficienza di filtrazione, alterando la struttura del materiale che compone il filtro antiparticolato e antibatterico.
Sterilizzazione in autoclave di respiratori FFP2/FFP3
Le autoclavi Euronda consentono di trattare qualsiasi dispositivo medico sterilizzabile.
Per quanto riguarda i respiratori FFP2/FFP3 Euronda precisa che:
- i respiratori FFP2 attualmente distribuiti da Euronda sono monouso e non possono essere riutilizzati;
- non è possibile sterilizzare i respiratori FFP2/FFP3 almeno che questo non sia chiaramente specificato in scheda tecnica dal produttore. In qualsiasi altro caso, Euronda sconsiglia il riutilizzo e la sterilizzazione delle mascherine FFP2/FFP3.
Sterilizzazione in autoclave dello strumentario medico
Alla luce dell’attuale pandemia di Coronavirus è importante ribadire che il processo di sterilizzazione è totalmente efficace contro il Covid-19. La procedura infatti non deve essere né cambiata né modificata, tuttavia può essere utile focalizzarsi sui seguenti aspetti:
- mantenere attentamente divise le aree della sala di sterilizzazione suddividendo le aree contaminate da quelle sterili;
- dotarsi di opportuni Dispositivi di Protezione per le operazioni con materiale contaminato;
- eseguire con attenzione la fase di decontaminazione, che prevede la totale immersione degli strumenti in una soluzione disinfettante in modo da rimuovere i microrganismi patogeni presenti nello strumento;
- ridurre il più possibile il lavaggio a mano a favore di un processo di pulizia meccanico — tramite ultrasuoni o meglio ancora termodisinfettore — che limita i rischi sia in termini di sicurezza dell’operatore, che di precisione dell’operazione stessa;
- dotarsi di un termodisinfettore per limitare la manipolazione di strumentario medico potenzialmente infetto;
- verificare l’indicatore chimico delle buste dopo la sterilizzazione per assicurarsi sia avvenuta correttamente;
- verificare il numero di cicli svolti settimanalmente dalla propria autoclave in modo da valutare se opportuno dotare lo studio di una seconda autoclave per evitare carichi non idonei — ovvero oltre la capienza consigliata — e avere sempre una autoclave funzionante anche in caso di manutenzione e/o malfunzionamento;
- eseguire quotidianamento il test del vuoto (o Vacuum Test), il test di simulazione del carico cavo (Helix Test) e/o poroso (Bowie & Dick Test).