L'importanza della decontaminazione
Preliminari di sterilizzazione
All’interno degli studi dentistici, al fine di tutelare da contaminazioni pazienti ed operatori sanitari, è necessario porre in essere delle procedure di decontaminazione utili a rendere l’ambiente e gli strumenti sterili.
In base al decreto legislativo 81/2008 che si occupa della tutela dei lavoratori, spetta al datore di lavoro predisporre validi sistemi di sterilizzazione e decontaminazione.
In particolare, visto il contatto con mucose e sangue, subito dopo l’uso, gli strumenti sanitari suscettibili di riutilizzazione devono essere trattati in modo che siano eliminati batteri e microbi potenzialmente patogeni che potrebbero altrimenti essere trasferiti a soggetti terzi.
Le procedure di decontaminazione prevedono il rispetto di procedure predeterminate, come si evince in seguito:
- raccolta degli strumenti in appositi contenitori
- decontaminazione con l’uso di agenti chimici o fisici: nel primo caso occorre immergere gli strumenti in soluzione disinfettante per almeno 20 minuti, solitamente si usano i polifenoli in soluzione al 3.4%, nel secondo caso vengono trattati con vapore. I disinfettanti devono garantire protezione da HBV, HCV, HIV, TBC e funghi;
- dopo le procedure di decontaminazione gli operatori possono procedere in totale sicurezza al lavaggio e all’asciugatura degli strumenti. Il lavaggio può essere manuale, oppure meccanico;
- la fase successiva all’asciugatura è rappresentata dalla sterilizzazione. Si procede prima con l’imbustare gli strumenti in sacchetti sterili composti da due strati, di cui uno è un film plastico trasparente e il secondo è uno strato di carta a cellule aperte. La struttura a cellule aperte consente la penetrazione del vapore, infatti dopo aver imbustato gli attrezzi è necessario inserire le buste all’interno di un’autoclave per la sterilizzazione. Il calore generato porta ad uno shock termico che chiude le cellule aperte e quindi impedisce l’ingresso di aria successivamente alla fase di sterilizzazione. Questa fase deve essere tale da permettere che gli strumenti, fino alla successiva riapertura per il riuso, non siano in alcun modo contaminabili da agenti esterni;
- marcatura: dopo la sterilizzazione, le buste sigillate devono essere marcate per assicurare la tracciabilità delle procedure di decontaminazione. La marcatura prevede che sia indicato il lotto della sterilizzazione e la data.
Le procedure di decontaminazione e sterilizzazione sono un metodo efficace ad assicurare che non ci sia trasmissione di patologie all’interno di uno studio odontoiatrico, ma tali procedure necessitano a loro volta di controlli, ovvero è necessario effettuare dei test utili a valutare l’efficacia del funzionamento dell’autoclave. Per fare ciò vengono utilizzati dei test, ad esempio il Bowie & Dick test per gli accessori porosi come garze, camici e l’Helix test per i corpi cavi come manipoli e turbine. Si tratta di un metodo economico e semplice da usare per valutare l’efficienza delle procedure di decontaminazione e l’eventuale necessità di procedere a manutenzione dell’apparecchiatura.
La normativa prevede che questi debbano essere obbligatoriamente applicati:
- se l’autoclave non è utilizzata per lunghi periodi;
- in seguito a procedure di manutenzione;
- periodicamente, in modo costante, in base all’utilizzo che ne viene fatto.
I risultati dei test devono essere registrati e conservati a cura del professionista e possono essere considerati come prove dell’esecuzione di corrette procedure di decontaminazione in un eventuale giudizio.