Helix Test

Helix test per l’autoclave

Cos’è e perché è importante

L’Helix test consente di rilevare la forza di penetrazione del vapore all’interno della camera. Si tratta di un test essenziale perché negli studi dentistici sono presenti strumenti con cavità abbastanza lunghe che, se non ottimamente sterilizzati, possono portare al paziente e all’operatore batteri e virus. L’Helix test simula le prestazioni dell’autoclave in riferimento alla sterilizzazione di carichi cavi, in particolare verifica:

  • l’efficacia del vuoto preliminare, e quindi la penetrazione del vapore all’interno delle cavità
  • i valori di temperatura e pressione del vapore saturo durante la fase di sterilizzazione 

È un test utilizzabile solo in autoclavi con ciclo di classe B (vuoto frazionato).

Nel settore odontoiatrico questo test assume particolare rilevanza in quanto l’uso di corpi cavi è diffuso ed è necessario tutelare gli operatori che sono a contatto con mucose e sangue del paziente oltre che i pazienti. Gli strumenti definiti come corpi cavi e utilizzati in odontoiatria sono divisi in due tipologie:

  • Tipo A comprendente dispositivi di piccole dimensioni come manipoli e turbine;
  • Tipo B comprendente cannule e tubi.

Questi strumenti possono essere sterilizzati solo in un autoclave di tipo B che assicura la penetrazione del vapore – l’agente sterilizzante – all’interno dei corpi cavi anche se questi sono imbustati. 

Per tutte le tipologie di carico e quindi per tutti i tipi di ciclo, la norma EN 13060 prevede che l’utilizzatore verifichi il corretto funzionamento dell’autoclave con delle prove/test:

  1. Controlli sulla funzionalità dell’autoclave mediante il Vacuum Test, il test Bowie & Dick e l’Helix Test che si eseguono prima di utilizzare l’autoclave;
  2. Controlli chimici (indicatori di sterilizzazione) e controlli biologici che si eseguono durante il ciclo di sterilizzazione per verificarne il raggiungimento dei parametri di sterilizzazione.

La Norma EN 13060 indica l’utilizzo dell’Helix Test, come prova di omologazione, per controllare i cicli che permettono la sterilizzazione dei corpi cavi A (turbine e contrangoli).

Gli obblighi di legge

Per capire l’importanza dell’Helix test per autoclave è necessario fare una premessa giuridica. Il codice civile (art. 1176 c.2) prevede che il professionista adotti tutte le misure necessarie ad evitare di creare con il suo lavoro danni a terzi e tra questi vi sono i dipendenti. L’obbligo è rafforzato dal D. lgs 81 del 2008, che detta linee guida per la sicurezza sul luogo di lavoro e per la sterilizzazione come forma di protezione collettiva per gli operatori del settore sanitario.

La legge stabilisce che nei piccoli ambulatori medici, come ad esempio dall’odontoiatra, è il datore di lavoro a dover individuare le tecniche idonee alla procedura di sterilizzazione. Questo comporta, in capo ad esso, anche la responsabilità giuridica per i danni provocati nell’esercizio della professione. In caso di giudizio il datore di lavoro deve essere in grado di dimostrare che nel proprio studio sono adottate procedure idonee alla sterilizzazione.

Procedura

L’Helix Test si esegue dopo aver fatto un primo ciclo a vuoto. L’Helix Test verrà quindi posto da solo (senza alcun strumento) nella camera di sterilizzazione, in corrispondenza dello scarico vapore (tray più basso) oppure come indicato dal costruttore.

Il test prevede di introdurre un indicatore chimico all’interno di una capsula collegata ad un tubicino della lunghezza di 1,5 metri il quale simula la cavità di uno strumento odontoiatrico. Affinché il test abbia esito positivo prima deve essere estratta tutta l’aria per creare il vuoto dall’intero tubicino e, in seguito, si deve procedere all’immissione di vapore per poter verificare la capacità di sterilizzazione dell’autoclave. La permanenza dell’agente sterilizzante a contatto con l’indicatore provocherà una variazione di colore dello stesso che indicherà il livello di efficienza del processo di sterilizzazione. Se l’Helix test ha esito negativo vuol dire che il vapore non è penetrato in modo ottimale e quindi la sterilizzazione non ha avuto successo. In quel caso è necessario ripetere il test e nel caso di esito nuovamente negativo riparare o sostituire l’autoclave. 

Tracciabilità

Condurre un Helix Test quotidianamente fornisce allo studio medico informazioni puntuali e precise sulle prestazioni della propria autoclave e sulla efficienza della sterilizzazione degli strumenti. Questo può rivelarsi utile in caso di infezione del paziente. È pertanto opportuno tenere un registro ove archiviare l’indicatore e la stampa del ciclo per essere sempre in grado di dimostrare il corretto funzionamento della propria autoclave.

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